D.M. Luglio 2012 - Finanzadimpresa

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FER Elettriche, Termoidraulica
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D.M. Luglio 2012

Aree d'Intervento > Energie Alternative > Fotovoltaico

L’analisi di tutti gli aspetti economici relativi ad un impianto fotovoltaico è complessa: nella maggior parte dei casi è richiesto un forte impegno di capitale iniziale e basse spese di manutenzione.

Per poter fare una stima corretta sulla convenienza, è necessario parlare di valore dell’energia prodotta e non di costo dell’energia: spesso si ha un costo per kWh prodotto notevolmente superiore al costo del kWh acquistato dalla rete elettrica.

Ne consegue che la convenienza all’installazione di un impianto fotovoltaico dipende fortemente da eventuali forme di incentivazione (per poter ottenere un costo per kWh prodotto da un impianto fotovoltaico paragonabile al kWh acquistato dalla rete, è necessario intervenire con contributi finanziari percentualmente molto elevati).

In alcuni casi (impianti stand-alone) l’investimento iniziale è già ammortizzato, poichè il costo per elettrificare l’utenza è superiore a quello dell’installazione di un impianto solare fotovoltaico.

Negli altri casi, ogni installazione deve essere valutata nel suo particolare contesto (condizioni locali, normative, irraggiamento solare, aree disponibili, difficoltà di collegamento alla rete elettrica, etc.).

Da qui l’importanza di badare attentamente alla programmazione dei flussi di cassa generati dall’investimento per la realizzazione di un impianto fotovoltaico.in riferimento anche ai benefici economici del “Decreto sul Conto Energia”.

Inoltre, non bisogna trascurare i motivi estetici: in generale l’impatto visivo dipende soprattutto dalle dimensioni dell’impianto.

Ciò rappresenta un problema soprattutto nell’uso decentrato del fotovoltaico: nei contesti urbani, infatti, gli impianti possono essere bene integrati sui tetti o sulle facciate degli edifici e l’impatto sulla fauna e sulla flora è ritenuto generalmente trascurabile, data anche l’assenza di vibrazioni e rumore.

Un impianto fotovoltaico di media o grande dimensione, invece, può avere un impatto visivo non trascurabile, che dipende sensibilmente dal tipo di paesaggio (di pregio o meno) circostante.

I problemi finora riscontrati riguardano maggiormente le grandi superfici riflettenti.

Ad opera finita, il disturbo è legato all’orientamento di tali superfici rispetto ai possibili punti di osservazione e può essere mitigato solo rispettando opportune distanze dagli abitati, dalle strade ecc., ovvero schermando con elementi arborei o arbustivi i suddetti punti di osservazione (fatta salva, ovviamente, l’esigenza di evitare ombreggiamenti del campo fotovoltaico).

Altrettanto difficile l’esclusione di effetti negativi, anche se temporanei e di entità modesta, durante la fase di realizzazione di questi grossi impianti.

Per quanto riguarda invece la sottrazione di radiazione solare da parte dei pannelli all’ambiente circostante, che in linea teorica potrebbe indurre modificazioni sul microclima locale, occorre ricordare che soltanto il 10% circa dell’energia solare incidente nell’unità di tempo sulla superficie del campo fotovoltaico, viene trasformata e trasferita altrove sotto forma di energia elettrica (il resto viene riflesso o passa attraverso i moduli).

Pur nella diversità dei contesti ambientali, territoriali, sociali, istituzionali, dalle esperienze maturate emerge chiaramente che le energie alternative, come quella fotovoltaica, non sono esenti da impatti sull’ambiente e possono incontrare difficoltà di accettazione da parte delle popolazioni.

La dimensione e la significatività di questi impatti sono tuttavia decisamente inferiori rispetto a quelle di altre tecnologie energetiche tradizionali, anche se talvolta possono provocare opposizioni difficili da superare.

Per avere esiti migliori nello svolgimento dell’iter autorizzativo, sono consigliabili sempre accurate valutazioni preventive!

COSA SI INTENDE PER “CONTO ENERGIA”?

Il Conto Energia è un particolare incentivo per l’installazione degli impianti di produzione di Energia da fonti rinnovabili della tipologia grid connected (connessi alla rete).

Prevede la remunerazione per 20 anni, da parte del Gestore del Sistema Elettrico Nazionale (GSE), dei kWh prodotti dall’impianto ad un prezzo superiore a quello di mercato.

Il meccanismo italiano del Conto Energia può essere considerato una sorta di “sistema di incentivazione misto o ibrido”.

Infatti, l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico beneficerà della tariffa incentivante sia se autoconsumata sia se immessa nella rete pubblica locale.

Il meccanismo predisposto esige una attenta compilazione della modulistica e una puntuale conoscenza della piattaforma informatica messa a disposizione da Enel e GSE che risulta in continuo aggiornamento.

Il sistema di incentivazione passa attraverso varie fasi procedurali, ciascuna propedeutica per quella successiva.

L’errore si traduce in qualsiasi fase del procedimento in un ritardo che a volte costa settimane di attesa o addirittura mesi.

Il risultato è sempre la perdita economica che inciderà per tutta la durata dei venti anni nei rapporti con gli Enti preposti.

Infatti, l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico beneficerà della tariffa incentivante che verrà riconosciuta solo dal momento di allaccio alla rete, salvo ritardi nella presentazione della documentazione finale d’impianto.

Ad incidere sul buon esito della pratica, quindi, non è solo l’esperienza dell’installatore ma anche la celerità e la precisione degli addetti alla gestione amministrativa dell’iter per l’ammissione all’incentivo.

Il Team Finanza d’Impresa invita il lettore a riflettere su questi aspetti di rilevante importanza.

CHI PUÒ BENEFICIARE DELLA TARIFFA INCENTIVANTE?

Possono presentare domanda le persone fisiche e giuridiche: quindi privati, aziende, enti pubblici e condomini.

IL BUSINESS PLAN

Nell’ambito delle Rinnovabili, la convenienza ad installare un sistema fotovoltaico non può prescindere da un calcolo economico-finanziario che tenga conto degli effetti della normativa incentivante (DM 05/07/2012).

Sia che l’Utente intenda finanziare l’impianto con propri capitali o meno, l’analisi suggerirà sempre una proposta calibrata ai consumi energetici rilevabili su bolletta.

E’ facile appurare, infatti, che in presenza di equilibrio tra consumi rilevati e producibilità stimata dell’impianto proposto il rendimento finanziario dell’operazione è massimo (descresce discostandosi).

Diversa è l’ipotesi di un impianto ad uso speculativo.

In questo caso ci aiuterà la teoria della ricerca del punto di massima efficienza di un investimento: “l’investimento proponibile per l’installazione di un sistema fotovoltaico sarà  preferibile finchè il rapporto rischio-rendimento dell’operazione rimarrà superiore rispetto a tutte le altre forme di investimento accessibili all’investitore sul mercato economico”.

La differenza tra i due approcci è dunque sostanziale: nel primo caso, la proposta assume carattere oggettivo; nel secondo caso dipenderà dalla propensione soggettiva all’investimento dell’utente interessato.

Quanto analizzato, impone un unico approccio al settore: la professionalità.

Le competenze specifiche richieste, infatti, non sono di facile dominio.

L’operatore ideale dovrebbe conoscere nozioni scientifiche, tecnico-professionali, finanziarie.

Per questo, abbiamo scelto l’approccio specialistico (i ns operatori interagiscono in ogni progetto per livello e/o fase di competenza).

Nel seguito le fasi significative per la realizzazione di un progetto per l’installazione di un sistema fotovoltaico:
- fase 1: sopralluogo tecnico;
- fase 2: analisi tecnica (relazione tecnica preliminare);
- fase 3: analisi finanziaria (studio di fattibilità);
- fase 4: formulazione e presentazione della proposta/offerta all’Utente;
- fase 5: cura dei rapporti preventivi con le banche, enti locali, gestore di rete (Enel, GSE);
- fase 6: razionalizzazione delle risorse e realizzazione del progetto esecutivo;
- fase 7: verifica, collaudo e manutenzione dell’impianto nel tempo (post-vendita).

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